Oleodotti e gasdotti
Oleodotti e gasdotti sono particolari condotti impiegati sia per il trasporto dei fluidi a distanze considerevoli (anche dell'ordine delle migliaia di chilometri) ma anche per muovere i fluidi da porti di sbarco a depositi e raffinerie e viceversa.
Sono costituiti da tubazioni di vario diametro, prevalentemente metalliche e solo eccezionalmente di materiali cementizi o di materie plastiche.
Le tubazioni devono essere assolutamente stagne per consentire l'applicazione della pressione necessaria a spingere le sostanze convogliate; il diametro delle tubazioni varia da qualche centimetro fino a oltre un metro.
La pressione può venire applicata con apposite pompe (come in genere avviene per gli oleodotti a grande distanza); condutture senza pressione sono piuttosto rari per gli oleodotti.
Oleodotto dell'Alaska.
Per il trasporto mediante gasdotto del gas naturale si può eventualmente sfruttare tutta o parte della pressione naturale.
Progettazione di oleodotti e di gasdotti
I fattori da prendere in considerazione nella progettazione degli oleodotti e dei gasdotti sono:
- la tenuta al fluido e al gas;
- le caratteristiche di dilatazione termica del materiale di cui è costruito l'oleodotto o il gasdotto;
- la reattività chimica del liquido o del gas trasportato;
- la corrosione, sia interna sia esterna.
La maggior parte degli oleodotti viene costruita in sezioni che vengono collegate mediante opportune giunzioni.
La lunghezza di ciascuna sezione del tubo e il loro metodo di congiunzione dipendono dal materiale da costruzione del tubo, dal diametro, dal peso e dagli usi a cui è destinato.
Le sezioni dei tubi in acciaio sono di solito saldate fra loro o unite mediante giunti a bicchiere o flange, con o senza appositi materiali di tenuta; per unire tubi di ghisa sono anche usati giunti di tipo flessibile.
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